domenica 30 novembre 2025

IL PROGETTO COMUNICAZIONE

 




Venerdì 20 novembre 2025 si è svolto presso i locali della parrocchia san Vicenzo de Paoli, nel quartiere Compensa di Manaus, in una delle stanze sistemate integralmente con i contributi del progetto Margens, l’incontro con alcuni giovani del progetto Comunicazione.

Il progetto funziona già da due anni, grazie anche al contributo di Margens, con l’acquista dell’unica macchina fotografica in possesso dal gruppo.

Il lavoro della PASCOM (è questa la sigla del gruppo di giovani) intende coprire gli eventi sociali e religiosi delle comunità della parrocchia, con servizi fotografici, video per poi rilanciarli sui social. Si tratta di un lavoro divulgativo di grande importanza, considerata anche l’ampiezza del territorio.

Durante l’incontro sono stati presentati i progetti realizzati e i sogni che ancora sono rimasti nel cassetto e che, grazie a Margens, potrebbero divenire realtà

UNO SQUARCIO DEL QUARTIERE COMPENSA DI MANAUS DOVE OPERA IL PROGETTO MARGENS

 






Paolo Cugini

 

 

È stato quello che ho pensato quando oggi pomeriggio sono stato a visitare una zona di una delle sette comunità della parrocchia di San Vincenzi di Paolo, nel quartiere Compensa di Manaus. Sono due settimane che sto organizzando questa visita. Ho chiesto a Flavia, una catechista che abita nella biaxada di San Pietro – è questo il nome della favela che ho visitato – di entrare in contatto con uno di quelli che contano nella favela per darmi la possibilità di visitare la zona. Questa è la situazione: nessuno entra senza permesso, nemmeno il prete. La favela è considerata zona rossa di Manaus, per via dei trafficanti che controllano la zona. La situazione si è aggravata negli ultimi mesi, perché c’è un nuovo gruppo che è entrato nella favela e sta contendendo lo spazio a quello che c’era già. La tensione che si è venuta a creare si vive quotidianamente. L’altra sera, durante il consiglio pastorale in una delle due comunità che vivono vicino alla favela, ad un certo punto è avvenuta una sparatoria, un regolamento di conti, che ha provocato la paura tra le persone presenti.






Abbiamo visitato una parte della favela per capire che cosa fare e se è possibile fare qualcosa. Si respira un senso di abbandono allucinante. Qui il comune non entra, per cui acqua e luce arrivano per dei sotterfugi organizzati dagli abitanti. Le costruzioni sono tutte abusive, oltre ad essere fatiscenti. Ci sono tantissimi bambini e adolescenti. La favela è sorta con la costruzione abusiva di abitazioni di coloro che arrivavano dai villaggi della foresta amazzonica, in cerca della città con il mito di vivere meglio, avere più possibilità. In realtà, che arriva in queste baracche viene a stare molto peggio.

La droga è il pane quotidiano., Uno potrebbe dire: ma se non hanno nemmeno gli occhi per piangere perché la droga e come fanno a comprarsela? La domanda dovrebbe essere posta più a monte e cioè: a che cosa serve la droga? Serve per dimenticare, per trascorrere qualche istante in pace. I ricchi si drogano per riempire un vuoto, perché non sanno che cosa fare, mentre i poveri si drogano per cercare di diminuire il dolore esistenziale, per dimenticare, anche solo per qualche momento. Poi inizia l’inferno, dovuto all’impossibilità di pagare la merce, l’entrata nel giro dei trafficanti, il coinvolgimento dei familiari. Il giorno dopo la sparatoria c’era una testa che rotolava nelle strade della favela. Vari corpi sono stati trovati nei cespugli dei dintorni della favela, di gente che non riusciva a pagare i trafficanti locali. Qui nessuno entra, né il comune, né la polizia: i conti se li regolano tra di loro.

Se ogni tanto c'è un incendio nella favela si capisce perchè 



Dal punto di vista religioso la stragrande maggioranza delle persone che abitano nella favela sono evangelici. Qui si tocca con mano un vecchio discorso e cioè della religione come una droga, con la differenza che, mentre la droga arriva ad ammazzare, la religione venduta dagli pseudo pastori neopentecostali, conduce fuori dalla realtà. Questi falsi pastori, veri e propri mercenari, attaccati ai soldi in modo allucinante, assicurano ai poveri malcapitati un pezzettino di paradiso in cambio di una tassa mensile. Fanno leva, infatti, su coloro che ricevano benefici dal governo: pensionati, persone con deficienza fisica, famiglie povero che ricevono un sussidio dal governo. Più sono povere, più le persone si affidano ai mercenari di Dio, a pseudo pastori senza scrupoli che, come gli avvoltoi, si nutrono della carne dei poveri malcapitati. I disperati non ascoltano discorsi teologici raffinati, ma si affidano alle promesse di un futuro glorioso. Probabilmente sanno che è tutto falso, ma che cosa importa! Un po’ di consolazione illusoria può servire per andare avanti in mezzo allo schifo della vita presente.


Abbiamo girato una parte della favela con la scusa di trovare un posto per celebrare una messa fra qualche domenica. In realtà, cercavo di vedere con i miei occhi il dramma della miseria umana, sin dove può arrivare il degrado umano, per capire che cosa si possa fare o se si possa davvero fare qualcosa, con la consapevolezza che dagli abitanti del posto non arriverà mai nessuna richiesta di aiuto. 

PROGETTO CARITAS IN AZIONE

 



Sabato 29 novembre la parrocchia di San Vincenzo di Paoli ha realizzato un’azione sociale che ha coinvolto le sette comunità di cui è composta la parrocchia.

Questa azione nasce dal contatto quotidiano che abbiamo con i senzatetto, i poveri del quartiere Compensa. Tutti i giorni, infatti, ogni comunità si attiva per offrire o la colazione o la cena.

Sabato 29 nei due poli principali della parrocchia, si sono radunati i poveri ai quali è stato servita la colazione, il pranzo e la cena.



Abbiamo trascorso una giornata insieme. Infatti, oltre al cibo, è stata offerta la possibilità di fare il bagno, cambiare i vestiti, ricevere materiale per l’igiene. Oltre a ciò, sono state attivati laboratori di barberia, assistenza sociale e psicologica.

Nel pomeriggio c’è stata la possibilità di giocare a scacchi, scala quaranta, bigliardino e altro.

Anche un’equipe del progetto Margens era presenta alla giornata.



Abbiamo trascorso una giornata insieme. Alla fine, tutti hanno concordato sul fatto che dobbiamo ripetere un’esperienza così. 

IL MOVIMENTO FEDE E CITTADANIA IN AZIONE

 


 




Paolo Cugini

 

È anno di elezioni municipali e i movimenti sociali si organizzano per contrastare la piaga della corruzione politica. Lo stiamo facendo anche noi nel quartiere Compensa di Manaus, tristemente conosciuto per le violenze e le morti dovute al traffico di droga e ai trafficanti che dominano il territorio.

La parrocchia san Vincenzo de Paoli si è mossa in tempo per entrare nel processo delle lezioni Municipali con uno stile diverso da quello dei candidati. Abbiamo, infatti realizzato due corsi formativi, il primo sui documenti della Chiesa che parlano di Politica; il secondo abbiamo invitato due avvocati per parlarci delle leggi che in Brasile esistono per contrastare la piaga della corruzione politica. Abbiamo, così, scoperto che nel 1999 è stata promulgata la legge 9840, grazia anche al notevole contributo della Chiesa Cattolica che. Nella Campagna della Fraternità della Quaresima del 1996 dal tema: Fraternità e Politica, invitava i fedeli come atto concreto, a chiedere alle autorità pubbliche una legge che aiutasse a combattere la piaga della corruzione elettorale.



Dopo la seconda conferenza del corso, la coordinazione del Movimento Fede e Cittadinanza, presente sul territorio dagli anni ’80, abbiamo deciso di stampare 2500 copie del testo della legge e distribuirlo casa per casa nelle sette comunità della parrocchia.

Così è stato. Domenica 9 giugno nel pomeriggio ci siamo travati dinanzi alla comunità Nostra Signora del Rosario e, dopo un breve momento di preghiera, abbiamo diviso i partecipanti in alcuni gruppi, ponendo sempre qualche adulto assieme ai tanti giovani accorsi. È stata una scena bellissima vedere tanti giovani e adulti insieme vestiti con le camicie del Movimento da noi prodotte, passare di casa in casa della comunità Rosario.



Dopo circa due ore ci siamo ritrovati al punto di partenza con la soddisfazione stampata nel volto dei presenti, per la consapevolezza di aver fatto qualcosa di bello. Prossimo appuntamento è stato stabilito per domenica 23 giugno davanti alla cappella della comunità san Sebastiano, non più al pomeriggio, ma alla mattina alle 10. Il cambiamento di orario è dovuto al grande numero di persone ubriache incontrate nelle strade. Alla mattina è più probabile che le persone siano ancora sobrie. Ci vediamo là. 


Il Movimento Fede e Cittadania è sostenuto dal contributo del Progetto Margens

FAÇA BONITO – UN EVENTO PER SENSIBILIZZARE CONTRO L’ABUSO E LO SFRUTTAMENTO SESSUALE DEI MINORI

 


 

 

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Paolo Cugini

 il 18 maggio è in Brasile la “Giornata nazionale contro gli abusi e lo sfruttamento sessuale dei bambini e degli adolescenti”. Istituita dalla Legge Federale 9.970/00, la data è un traguardo che segna la lotta per i Diritti Umani dei Bambini e degli Adolescenti nel territorio brasiliano e ha già raggiunto centinaia di municipi del Brasile.

L’obiettivo dell’evento è quello di guardare più da vicino le molteplici esigenze di rivisitazione delle politiche finalizzate al Servizio nel Brasile, oltre a evidenziare la data per mobilitarsi, sensibilizzare, informare e chiamare l’intera società a partecipare nella difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti.

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La nostra parrocchia di San Vincenzo de Paoli da anni in questa data organizza una manifestazione per sensibilizzare la popolazione. La segretaria della parrocchia Wanilda, che è anche una delle due psicologhe che lavorano negli spazi della parrocchia per attendere ai tanti casi di necessità di salute mentale e anche di abusi sessuali, ha creato una serie di incontri tra i coordinatori delle pastorali che hanno a che fare con i bambini e i minori: catechesi, pastorale dei bambini, dei giovani, chierichetti. Sabato 18 maggio c’è stato un momento di incontro nella piazza vicino alla chiesa in cui lentamente sono confluite 6 comunità, per poi procedere in processione sino alla chiesa di san Vincenzo dove, ad accoglierci, c’erano i membri della comunità ospite. In chiesa abbiamo cantato, ballato e poi ascoltato una psicologa che lavora nell’archidiocesi di Manaus Selma Regina Medeiros. Ecco di seguito alcune sue parole:

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La psicologa Selma

 

“È giunto il momento di rivedere le pratiche e le interpretazioni relative all’assistenza alle vittime e ai testimoni di violenza sessuale e quali sono i passaggi da seguire dopo aver denunciato. In questo senso ci siamo chiesti durante l’evento: abbiamo una rete preparata ad accogliere i casi? Comprendiamo la legislazione attuale? Il bilancio pubblico è sufficiente per attuare le politiche pubbliche nei nostri molteplici Brasile? È necessario e urgente garantire a tutti i bambini e gli adolescenti il ​​diritto allo sviluppo in modo sicuro, protetto e libero da abusi e sfruttamento sessuale. La violenza sessuale commessa contro bambini e adolescenti comporta diversi fattori di rischio e vulnerabilità quando si osservano indicatori sociali quali relazioni di genere, razza/etnia, orientamento sessuale, classe sociale, luogo di residenza (rurale o urbano), condizioni economiche e fattori generazionali”.

 

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​“Dobbiamo quindi essere sempre consapevoli – ha continuato la psicologa Selma - che in questa violazione dei diritti si instaurano rapporti di potere in cui sia gli adulti che/o le reti di sfruttamento utilizzano bambini e adolescenti per soddisfare i loro desideri e fantasie sessuali e/o per ottenere vantaggi economici e profitti. In questo contesto il bambino o l’adolescente viene trattato come una “cosa” e non come un soggetto di diritti. Si tratta di “oggettivazione”, o addirittura di disumanizzazione di infanzie e adolescenze private di umanità e protezione. È inoltre importante sottolineare che la violenza sessuale è classificata in due tipologie, abuso sessuale e sfruttamento sessuale”.

L'evento è stato sostenuto dal progetto Margens

 

Campagna di sensibilizzazione sul tema del suicidio - Settembre Giallo

 

 


 

Paolo Cugini

 

Nel pomeriggio di Sabato 28 di settembre la parrocchia di san Vincenzo de Paoli, che sto accompagnando da circa un anno, ha realizzato un atto di sensibilizzazione nei confronti delle persone che tentano il suicidio. L’evento ha avuto l’appoggio di alcune entità dell’archidiocesi e, in particolare la SAPFAM (servizio di assistenza psicologica dell’Arcidiocesi), il Progetto Vita Attiva e il nostro Progetto Margens. Le sette comunità hanno partecipato preparando striscioni e cartelloni. 

Il 10 settembre è ufficialmente la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Nel 2024 il motto è “Se ne hai bisogno, chiedi aiuto!”.

Il suicidio è una triste realtà che colpisce il mondo intero. Secondo l’ultima ricerca condotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS nel 2019, nel mondo si sono registrati più di 700.000 suicidi. In Brasile se ne sono registrano circa 14mila casi all'anno, ovvero in media 38 persone si suicidano al giorno.

Sebbene i numeri stiano diminuendo in tutto il mondo, i paesi delle Americhe stanno andando contro questa tendenza, con tassi che continuano ad aumentare, secondo l’OMS. È noto che, praticamente il 100% dei casi di suicidio, sono legati a malattie mentali, per lo più non diagnosticate o non adeguatamente trattate. Pertanto, la maggior parte dei casi avrebbe potuto essere evitata se questi pazienti avessero avuto accesso a cure psichiatriche e informazioni di qualità.

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Il quartiere Compensa di Manaus è tristemente famoso su questo tema, a causa del ponte costruito nel 2011 sul Rio Negro e dal quale varie persone tentano il suicidio, lanciandosi dal punto più alto. Proprio oggi, giorno della manifestazione, alla mattina un uomo si è gettato dal ponto e, nel pomeriggio, una giovane di 26 anni è stata fermata in tempo dalla polizia, chiamata sul posto.

La parrocchia di San Vincenzo de Paoli è molto sensibile al problema e, per questo, da anni ha attivato un servizio psicologico gratuito con due psicologhe. Anche l’Archidiocesi di Manaus è molto attenta al tema, soprattutto nella figura di Mons. Hudson, neoeletto vescovo ausiliare di Manaus e, da due anni, Rettore della facoltà Cattolica dell’Amazzonia. Don Hudson, essendo tra le altre cose psicologo, ha creato un gruppo di persone, che stanno mettendo in rete psicologi e psicologhe, che lavorano nelle parrocchie per accompagnare la grande sofferenza mentale riscontrata nel territorio.

 

 La realizzazione dell'evento è stata possibile grazie al sostegno del PROGETTO MARGENS.

Dati sui suicidi

Il suicidio è un importante problema di salute pubblica, con ripercussioni sulla società nel suo complesso. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS, ogni anno muoiono più persone a causa del suicidio che dell’HIV, della malaria o del cancro al seno – o di guerre e omicidi.

Tra i giovani di età compresa tra 15 e 29 anni, il suicidio è stata la quarta causa di morte dopo gli incidenti stradali, la tubercolosi e la violenza interpersonale. Si tratta di un fenomeno complesso, che può colpire individui di diversa origine, genere, cultura, classe sociale ed età.

 

 


Secondo i dati della Segreteria della Sorveglianza Sanitaria diffusi dal Ministero della Salute nel settembre 2022, tra il 2016 e il 2021 si è registrato un aumento del 49,3% dei tassi di mortalità per gli adolescenti dai 15 ai 19 anni, arrivando al 6,6 per 100mila, e del 45% tra gli adolescenti di età compresa tra 15 e 19 anni. da 10 a 14, arrivando a 1,33 ogni 100mila.

Secondo i dati condivisi nel sito dell’evento Settmbre Giallo, in Brasile, muore per suicidio il 12,6% ogni 100mila uomini contro il 5,4% ogni 100mila donne. I tassi tra gli uomini sono generalmente più alti nei paesi ad alto reddito (16,6% per 100.000). Per le donne, i tassi di suicidio più elevati si riscontrano nei paesi a reddito medio-basso (7,1% ogni 100.000).

Attualmente, solo 38 paesi hanno una strategia nazionale di prevenzione del suicidio

 

sabato 29 novembre 2025

IL PRESIDENTE DI MARGENS VISITA I PROGETTI DELLA SUCCURSALE DI MANAUS

 


Nei giorni 25-29 di novembre, Massimiliano con l'amico Olmes che vive da quindici anni nella città di Florianopolis, hanno vistiato i progetti Margens nel quaritere Compensa in cui è situata la parrocchia di Sna Vincenzo de Paoli, che è il punto di partenza del progetto. 

venerdì 28 novembre 2025

IL LOGO DEL PROGETTO MARGENS

 



Il logo del progetto è stato pensato a partire dal contesto nel quale si inserisce: l’Amazzonia. La parrocchia san Vincenzo de Paoli situata nel quartiere Compensa della Città di Manaus, capitale dello Stato dell’Amazzonia, è bagnata dal Rio Negro, uno dei principali affluenti del rio delle Amazzoni, il fiume più grande del mondo. Sui margini (in portoghese: margens) del fiume sono sorte nei secoli delle piccole comunità di popoli indigeni, chiamate: comunità ribeirinhe. Il progetto Margens tra i sui obiettivi, intende attivare cammini di riscatto sociale per quelle persone e quelle popolazioni lasciati ai margini (Margens) della società.

Il nome Margens, in secondo luogo, è la traduzione in portoghese del cognome del protagonista principale del progetto: Margini (Margens) Massimiliano. 

CORSO DI INGELSE

 


giovedì 27 novembre 2025

SCUOLA DI MUSICA


 

CORSO DI TEATRO

 


CORSO DI DANZA

 


MARGENS: IL SENSO DI UN PROGETTO SOCIALE

 



Margens è il nome del progetto che finanzia le attività sociali della parrocchia san Vincenzo de Paoli situata nel quartiere. Compensa di Manaus, capitale dello Stato dell’Amazzonia in Brasile.

Il nome deriva dalla caratteristica specifica di Manaus e delle città limitrofe nate sui margini (in portoghese: margens) del grande fiume Rio delle Amazzoni e dei suoi affluenti come il Rio Negro, il Solimões. Sui margini di questi fiumi si trovano le comunità ribeirine, con tutto il loro fascino e le loro problematicità. Margens coincide anche con la traduzione del cognome di colui che sta alla base di questo progetto che nasce da una lunga e pluridecennale amicizia di don Paolo con Massimiliano, un imprenditore di Reggio Emilia, sensibile ai temi sociali.

La parrocchia di San Vincenzo de Paoli si trova nella zona rossa di Manaus, nel quartiere Compensa, famoso per le azioni violente dei trafficanti locali. La parrocchia è sorta negli anni ’70 del secolo scorso con l’aiuto dei gesuiti locali. Il nome del quartiere – Compensa – deriva dalle abitazioni in compensato dei primi abitanti, la cui maggioranza proveniva dalle comunità ribeirine o dalle comunità situate all’interno della foresta amazzonica.

Durante l’assemblea delle 7 comunità realizzate all’inizio dell’anno del 2024 le psicologhe e l’assistente sociale invitato per aiutarci a comprendere la situazione umana attuale del quartiere Compensa in cui vivono le 7 comunità, ci hanno presentato un quadro molto duro. Il problema maggiore sembra essere la sofferenza mentale delle persone adulte, che fanno fatica a reggere sia la grande situazione d’insicurezza causata dalla violenza dei trafficanti, che dell’alta percentuale di disoccupazione.

Wanilda, Paolo, Gecivaldo: il nucleo originario del progetto a Manaus

Dopo una serie di dialoghi con alcune persone delle comunità e con Massimiliano abbiamo deciso di non costruire un edificio specifico che raccogliesse tutti i progetti finanziati da Margens, ma di mettere in condizioni alcuni locali delle 7 comunità per rendere possibile la realizzazione di questi progetti.

I progetti sociali attualmente in attività coinvolgono bambini e adolescenti delle sette comunità di cui è composta la parrocchia.

I progetti attivasti sono:

1.   Corsi di Musica

a.                Chitarra

b.               Batteria

c.                tastiere

2.   Corsi di danza

3.   Corsi di Capoeira (attualmente in tre comunità)

4.   Coro dei bambini

5.   Corsi di lingue

a.                Inglese

b.               spagnolo

6.   Attivazione di corsi di preparazione all’esame di accesso all’università

7.   Laboratori professionalizzanti per giovani adulti

a.                Produzione di pane

b.               Produzione di sapone con materiale riciclato

c.                Sala stampa attrezzata per l’incentivo della comunicazione dei progetti attraverso i social

8.   Progettazione i percorsi psicologici per i giovani e le persone che lo richiedono (attualmente la parrocchia ha messo a disposizione due psicologhe una volta alla settimana)

9.   Progetti legati alla Caritas

a.                Indumenti intimi, vestiti e materiale per la pulizia personale per coloro che abitano sulla strada.

b.               Disponibilità finanziaria per interventi immediati quando le istituzioni pubbliche non rispondono alle necessità (sistemazione di porte, tetti, pagamenti di bollette, ecc.).

Per fare in modo che i progetti attivati con l’aiuto di Margens possano continuare anche dopo l’uscita dalla parrocchia di don Paolo, abbiamo pensato di non utilizzare i soldi per pagare degli stipendi.

I progetti saranno sostenuti con delle borse di studio che esigeranno sempre e in ogni caso un contributo del richiedente.

Ideatori del progetto: Massimiliano Margini e Paolo Cugini

Collaboratori locali: Gecivaldo, Wanilda, 



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